“Are Football Players More Prone to Muscle Injury after COVID-19 Infection? The “Italian Injury Study” during the Serie a Championship” : è questo il titolo di un interessante studio condotto dal Dott. Alessandro Corsini, insieme a altri 15 medici delle società di calcio Serie A, e promosso dalla Federazione Medico Sportiva Italiana.
Lo studio, che attualmente rappresenta il database più ampio nella letteratura scientifica mondiale inerente al tema, ha preso in esame un campione molto ampio, raccolto dal 22 agosto 2020 al 23 maggio 2021 in forma anonima: 433 giocatori ai quali sono state registrate 173 infezioni, classificate in funzione della gravità. Obiettivo dello studio era dimostrare la potenziale correlazione tra la gravità dell’infezione da Covid-19 e le lesioni muscolo-scheletriche degli atleti: il virus, se contratto in maniera grave, può aumentare il rischio di successive lesioni con conseguente allungamento dei tempi di recupero e più alto è stato il livello dell’infezione da Coronavirus e più elevato è il fattore di rischio per uno stop legato a infortuni muscolari.
Infatti, i dati hanno dimostrato che, dopo aver contratto il virus, il rischio di lesioni aumenta significativamente, per la precisione del 36%. Inoltre, i giocatori positivi al Covid che hanno avuto bisogno di una cura farmacologica (2° e 3° livello di gravità), hanno quasi raddoppiato (+86%) il tempo di guarigione da successivi problemi muscolari rispetto agli altri calciatori. Le infezioni da virus più serie, quelle appunto di 2° e 3° livello, hanno causato una frequenza di lesioni ancora maggiore rispetto a chi non ha contratto la malattia (+69%), in particolare nell’area del passaggio muscolo-tendine (+13,5%). Chi invece ha contratto il virus in forma più lieve o addirittura asintomatica, non ha avuto un maggior rischio di problemi muscolari.
Nonostante il Covid colpisca principalmente il sistema cardio-respiratorio, l’infezione, quindi, pare influenzi anche la funzionalità muscolare. L’ipotesi avanzata nello studio è che alteri l’assorbimento e l’utilizzo di ossigeno del muscolo, incrementando l’acidosi muscolare e causando una maggiore fragilità delle fibre muscolari. Anche l’infiammazione dovuta alla presenza del virus sembra giocare un ruolo importante nell’alterare la resistenza strutturale dei muscoli.
Un ulteriore fattore di rischio che sembra possa aver svolto un ruolo nell’aumento degli infortuni è stato il periodo di isolamento dopo l’infezione: la maggior parte dei giocatori, per esigenze di squadra, è stata reintegrata in gruppo velocemente, probabilmente senza un adeguato ricondizionamento atletico e ciò li ha esposti certamente ad un maggior rischio di infortuni.